CORPOGRAFIE 2017 IV edizione
direzione artistica Anouscka Brodacz
direzione tecnica Andrea Micaroni
“Il
danzatore è quel creatore dell'istante, che porta in sé il mondo intero.
E
il suo corpo ne è la cassa di risonanza privilegiata”
Françoise Dupuy
CORPOGRAFIE propone la figura del performer
“contemporaneo” come metafora dell'Uomo stesso.
Propone una danza che, come immagine
di sé, rimanda non solo al tema dell'identità personale, ma anche al rapporto
individuo/società, libertà/costrizione, che diventa un elemento ricorrente
destinato a riproporsi in una pluralità di interpretazioni. In questo modo la
danza riacquista la sua connotazione di linguaggio universale, proponendosi con
semplicità nel quotidiano.
Attraverso lo spettacolo, grazie al
rapporto azione/percezione che si genera dalla relazione performer/performer,
performer/spettatore, performance/pubblico, prende forma “estetica” la
coscienza umana.
Spesso sentiamo l'esigenza di
diventare “un'unità” con gli altri sé, di condividere un'esperienza comune con
gli altri.
CORPOGRAFIE, condividendo la sua
visione della Danza con gli spettatori, coinvolgendoli con vari mezzi nel
processo creativo, condivide con loro il SAPERE del CORPO.
Quest' anno il Festival si
arricchirà con una novità assoluta e di respiro internazionale. Il 3 settembre
ad esibirsi sul palco saranno 2 danzatori arabi: Bassam Abou Diab e Hamdi Dridi. I coreografi sono due dei sei
artisti arabi selezionati all'interno della BIPOD/beirut international platform
in collaborazione con il Mibact, la Maqamat Dance Tgeatre di Beirut e il MAECI
insieme per il progetto FOCUS YOUNG ARAB COREOGRAPHERS/Italy 2017, che nasce
con l'obiettivo di facilitare la mobilità, il dialogo interculturale e lo
scambio di pratiche performative tra gli artisti arabi e e le realtà del
territorio italiano. Tra maggio e settembre i sei danzatori circuiteranno
all'intero dei più importanti Festival delle strutture coinvolte dal nord al
sud del Bel Paese. I partner che hanno aderito al progetto sono: ACS
Abruzzo Circuito Spettacolo, Armunia, Associazione Basilicata 1799,
Associazione Danza Urbana, Associazione Culturale Mosaico Danza, Associazione
Culturale il Triangolo Scaleno, C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Anghiari Dance Hub,
Fondazione FabbricaEuropa per le Arti Contemporanee, Inteatro Festival/Marche
Teatro, La Mama Umbria International.
Oltre i danzatori arabi, nel corso
del Festival, ad esibirsi saranno anche alcuni giovani artisti finalisti della
Vetrina della Giovane Danza d' Autore del network Anticorpi XL.
La quarta edizione vedrà il
consolidamento del progetto DANSOMANIE, progetto curato dalla docente di
Storia della Danza, Cristina Squartecchia, per la formazione di un gruppo di
giovani all'analisi dello spettacolo di danza. Laboratorio di scritture e
visioni rivolto ad un giovane pubblico, curioso di seguire gli artisti ,
in diretta su teatroespettacolo.org.
Il 2017 prevede il progetto BIT
GENERATION, residenza artistica che
promuove la conoscenza della tecnologia applicata alla danza, alla performance,
alla musica approfondendo l'interazione del performer con una complessa
architettura multimediale.
La
residenza artistica (11 – 16 settembre) è curata da High Files (
al secolo Tommaso Rinaldi) un giovane artista piemontese che lavora su
projection mapping, live visuals set, videomapping e stage building.
Collaborano
alla residenza: Globster per la musica elettronica e la manipolazione
dei suoni, affiancato da alcuni musicisti del Conservatorio “Luisa
D'Annunzio” di Pescara e alcuni danzatori professionisti abruzzesi.
Il
progetto darà luogo ad una rappresentazione conclusiva del lavoro il 16
settembre
Altra
novità 2017: Cibo e Danza a cura di El Chiri, ristorazione
itinerante, volta a valorizzare gli elementi del luogo e del momento, attenta
alle singole esigenze e con l’intento di accogliere con passione e calore i
propri ospiti affamati. Le pietanze proposte spaziano dal tipico all’etnico con
lo scopo di avvicinare e appassionare culture diverse. Bevande a cura di Settantaseicafè.
SETTEMBRE
venerdì 1
ore 20,30
Inaugurazione mostra
fotografica di Luciano Onza “4 anni di Corpografie”
ore 21
Esistere significa occupare uno spazio attribuendogli un
significato.
Occuparlo grazie all’esperienza pratica del corpo, attraverso la
nostra coscienza: insieme di pensieri, sensazioni, emozioni, percezioni e
azioni. Un processo dinamico che il nostro corpo intrattiene con l’ambiente
circostante grazie alla nostra pelle. La pelle è la barriera che ci separa e ci
unisce con il mondo esterno.
Maurice Merleau-Ponty in “Fenomenologia della percezione” osserva
che i viventi, con la loro semplice presenza, danno allo spazio un senso che il
mondo di per se non ha. Il corpo costituisce l’apertura percettiva al mondo,
esso è il veicolo stesso dell'essere al mondo.
CONCEPT
INSTALLAZIONE SCENICA
“Ventiquattro panneggi termoformati
manualmente in polistirene bianchi scendono dal soffitto appesi da altrettante
corde nere.
E’ un lavoro che attraverso la metafora e
la sublimazione della “piega” cerca di definire la sua incessante volontà di
stratificarsi, produrre composizioni visive, rapporti aritmetici, “accordi”,
che contribuiscono ad una diversa armonia.
Un gioco sospeso tra forma e segno in
questa piccola foresta monocroma dove il dispiegamento è ratificato tra cielo e
terra come il giudizio, attuale metafora della condizione. Si esalta un
dispiegamento asettico mediante funi nere che si annodano al soffitto bianco
senza reiterazioni di sorta, scansione sincrona e asincrona della casualità
controllata.
Pochi secondi per solidificare un
panneggio. Un’alchimia tra caso-gravitazione-gesto che non permette repliche
e/o ripensamenti. Tutto si brucia in una manciata di secondi, prima che la
solidificazione prenda il sopravvento sul manto bianco. Un happening “annodato”
e “congelato”. La “piega” nasconde sempre se stessa. Si scandisce
sistematicamente la replica della “copia” unica. E’ la trasmutazione
dell’Anti-form in Post-form”. (Gino Sabatini Odoardi)
drammaturgia:
Anouscka Brodacz
ideazione e
installazione scenica di Gino Sabatini Odoardi
musica:
Lorenzo e Federico Fiume (Resiliens)
costumi:
Maria Grazia Cimini
disegno luci: Carlo Oriani Ambrosini
disegno luci: Carlo Oriani Ambrosini
coreografia
e interpretazione: Francesca La Cava
produzione:
GRUPPO e-MOTION con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività
Culturali e del Turismo, della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila
coproduzioni:
Festival I Cantieri dell’Immaginario
residenze:
Spazio Matta progetto Corpografie
domenica 3
Una danza fisica dei ricordi che ricostruisce la figura del
padre imbianchino nel suo luogo di lavoro, un duetto sinfonico in cui il dolore
della malattia si trasforma in una poesia incantata.
Io danzo mio padre,un
imbianchino.
Danzare i miei ultimi ricordi,
ricostruendo la sua presenza fisica nel suo luogo di lavoro ricoperto di
cartoni.
A te che mi guardi, mio padre
racconta la storia della sua vita attraverso le mie braccia. Danzo con calma il
dolore trasformando un tumore in una poesia. Tra Dio e un essere umano, un
padre e un figlio, il cielo e la terra, il suono e il movimento, lui mi sta
guardando, ora. Il nostro duetto mi rende capace di accettare che è andato via
e che sicuramente ci incontreremo di nuovo un altro giorno.
Danzatore Tunisino, Hamdi
Dridi inizia la sua carriera a Tunisi nella compagnia Sybel Ballet Théâtre
diretto da Syhem Belkhodja, prima di
collaborare con Maguy Marin nel 2010 e
unirsi poi al CNDC di Angers nel 2013.
Sensibile alla musicalità della voce parlata, il testo ha un posto speciale
nella sua ricerca del corpo. Ad oggi sta affinando le sue doti di coreografo
con un Master al ICI-CNN di Montpellier (2015-2017) pur rimanendo attivo sulla
scena francese, il Nord Africa e altrove
Uno studio sulla relazione tra le
culture, il corpo, la morte e i rituali nato dall'aver vissuto la guerra, prima
e dopo, ed essere stato obbligato, nella devastazione di corpo e spirito, ad
utilizzare un enorme numero di strategie di sopravvivenza.
Nel 1996 la guerra tornò ed
era molto tempo che non incontravo i miei amici, i bombardamenti.
I miei amici questa volta
erano molto più sofisticati e forti delle volte precedenti ed era molto tempo
che non utilizzavo la strategia della caduta.
Presi nota del cambiamento ed
elaborai di nuovo la strategia cercando di non morire. La seconda strategia
consiste nel lasciare che il tuo corpo vada fino alla fine, ti avvantaggi del
momento per andare verso l'estrema parte del tuo corpo/il confine estremo del
tuo corpo ed evitare il pericolo.
In effetti non è una strategia ma cercavo di
festeggiarla perchè ebbi un nuovo paio di scarpe dagli aiuti europei.
La parte migliore di una guerra
sono i regali, giochi e donazioni che di solito riceviamo dopo ogni guerra ma
in quel caso il mio vicino ricevette più doni perchè i suoi genitori morirono
durante la guerra.
Durante l'anno 2000 sono
cambiato. Nuove idee in mente durante la relazione tra le culture, il corpo, la
morte e i rituali.
La mia nuova strategia è di
mettere insieme tradizioni e identità per creare un particolare gusto e un
significato del tutto nuovo per l'esistenza.
Nel 2006 le cose si sono fatte
più difficili. Fui obbligato a utilizzare un enorme numero di strategie
per sopravvivere. Dolore e
morte erano solo musica per me.
Penso che il tempo sia finito
e che voi state pensando che ho detto un sacco di stupidaggini ma la cosa più
importante è che proviate a scoprire le votre personali strategie.
Bassam Abou Diab, giovane
coreografo libanese, ha lavorato per molti anni con Omar Rajeh Maqamat. Nel
2010 e 2011 ha partecipato al programma di training intensivo di danza Takween,
dove ha lavorato con coreografi come Marcel Leemann, Emilyn Claid, Thierry
Smith, Luc Dunberry, Marco Cantalupo, Anani Dodji Sanouvi, Radhouane El Meddeb,
Jens Bjerregard, Kristina De Chatelle, Damien Jalet e Francesco Scavetta.
Serata in collaborazione con il FOCUS YOUNG ARAB
CHOREOGRAPHERS
venerdì 8
ore 21
La relazione contesa tra natura umana e vita
artificiale, tra biologia e robotica, delinea il nuovo lavoro di Ariella Vidach
Aiep, coreografia di Ariella Vidach, produzione 2017, regia ariella Vidach e
Claudio Prati. Lo spettacolo esplora e sperimenta le potenzialità della
tecnologia dell'automazione applicate alla coreografia.
Un tracciato di scarti tra presente e futuro, una
mappatura di echi, risonanze, specularità inesatte, mettono a nudo la relazione
tra uomo e macchina, biologia e robotica, due mondi alla ricerca di un
equilibrio che si rivela attraverso il delicato processo cognitivo che
scaturisce dall’attenzione e dall’ascolto. Il confronto serve a sottolineare le
differenze, particolarmente evidenti nelle sequenze all’unisono che vede
impegnati i danzatori così come il braccio robotico. Variazioni ritmiche,
accenti e sospensioni aprono lo spazio alternate a gesti che rimandano a
rituali.
La coreografia è pensata per un ensemble di danzatori
in un dialogo indiretto con un braccio robotico dotato di un occhio-telecamera
(kinect) e di un videoproiettore.
Attraverso un sofisticato sistema di programmazione, l’automa codifica i
movimenti dei danzatori, entrando in relazione con essi e proiettando sequenze di immagini e luce in un estraniante gioco
di delay.
La relazione tra spazio scenico e realtà aumentata,
tra uomo e automa, determina uno sviluppo drammaturgico delle partiture visive,
musicali e coreografiche.
idea e regia Claudio
Prati e Ariella Vidach
coreografia Ariella
Vidach
interpreti Gloria
Dorliguzzo, Manolo Perazzi, Federica Esposito
programmazione robotica Massimiliano Davì / MAXeffects
disegno sonoro e programmazione audio Alessandro Perini
programmazione max-msp Paolo
Solcia
grafica interattiva e visiva Sebastiano Barbieri
set Claudio
Prati
costumi AiEP
produzione 2017/
AiEP
co-produzione FIT Lugano/Festival MilanoOltre/IAC
Malmoe
con il sostegno di MIBACT, NEXT
Regione Lombardia, Comune di Milano, DAC
città di Lugano, DECS Canton Ticino/Swisslos
domenica 10
ore 21
“Metamorfosi” è un progetto per il Bimillenario di Ovidio, lo
scrittore latino più letto nel mondo, un insieme di performances di danza,
musica e video, ispirate ad Ovidio,
in cui il pubblico potrà assistere a più narrazioni, attraverso una serie di
drammatizzazione dei vari episodi, che lo condurranno nel mondo dei miti di Ovidio con una lettura
contemporanea di ricerca di nuove relazioni fra le arti, in un lavoro di
universalizzazione dei miti e dei racconti, in modo che il racconto del mondo
finirà per apparire piuttosto come il mondo dei racconti.
E' il 3° progetto del Gruppo Alhena su Ovidio, dopo “Ovidio's
Parade”, rassegna dei personaggi delle Metamorfosi in case private di Pescara
(2012/13) e il “Gran Galà Le Metamorfosi” ( 2013).
Coordinamento
e Regia di Anouscka Brodacz
In collaborazione con la Scuola di Coreografia dell'Accademia Nazionale Danza di Roma 1° Biennio Coreografi.
In collaborazione con la Scuola di Coreografia dell'Accademia Nazionale Danza di Roma 1° Biennio Coreografi.
Cheerleaders
è un concetto astratto che funge da contenitore tematico creato per indagare le
dinamiche di un gruppo/comunita che in maniera parzialmente fortuita si ritrova
a dover condividere un luogo e un tempo e a dover gestire un'azione.
A livello di struttura questo concetto viene
sviluppato attraverso un device scenico in cui performer e spettatori
condividono in egual misura la responsabilita! dell'esito performativo: un
dispositivo di gioco multiplayer in cui gli spettatori sono chiamati ad agire
in ascolto: sul piano della percezione Cheerleaders permette allo spettatore di
partecipare a quello che potremmo definire un processo decisionale e creativo
estemporaneo, agito da un cervello diffuso.
La figura della Cheerleader che porta con sé
l'immaginario di un mondo in cui la forma si rivela tanto forte da
condizionarne il contenuto, diventa il pretesto per un bizzarro gioco di shiftamento
tra significante e significato. Questa
continua oscillazione diviene terreno fertile per lo sviluppo di un rizoma di
suggestioni relative alle tematiche di incitamento, resistenza alla fatica,
stato di eccitazione, immagine vincente e autocelebrazione quali aspetti
interiorizzati del contemporaneo.
Ideazione Sara Catellani, Elisa
Ferrari, Davide Manico
Realizzazione e azione Sara
Catellani, Elisa Ferrari, Giselda Ranieri, L'Arbitro (Marco Masello / Matteo
Ceccarelli)
Produzione Collettivo PirateJenny/Terra
di Nod
Con il
sostegno di Inteatro Polverigi / MarcheTeatro (Ancona), Quelli di Grock
(Milano), Pim Off (Milano), Cantieri Teatrali Koreja (Lecce), Manifattura K
(Milano), I Macelli No Theatre (Certaldo), Electa Creative Arts (Teramo); Spettacolo
selezionato e sostenuto da NEXT, Laboratorio delle idee per la produzione e
distribuzione dello spettacolo dal vivo lombardo, Regione Lombardia, Edizione
2015; Spettacolo vincitore del Premio Outlet – Circuito Teatrale Abruzzo;
Spettacolo selezionato per la Vetrina della Giovane Danza d'Autore 2016 e
inserito all'interno della circuitazione del Network Anticorpi XL
sabato 16
ore 21
Risultato
finale della residenza artistica che promuove la conoscenza della tecnologia
applicata alla danza, alla performance, alla musica approfondendo l'interazione
del performer con una complessa architettura multimediale.
La
residenza artistica (11 – 16 settembre) è curata da High Files (
al secolo Tommaso Rinaldi) un giovane artista piemontese che lavora su
projection mapping, live visuals set, videomapping e stage building.
Collaborano
alla residenza: Globster per la musica elettronica e la manipolazione
dei suoni, affiancato da alcuni musicisti del Conservatorio “Luisa
D'Annunzio” di Pescara e alcuni danzatori professionisti abruzzesi.
domenica 17
ore 21
ore 21
“Avevo tre sedie a casa mia: una per la solitudine, due per l’amicizia, tre per la compagnia…”
Walden Henry David Thoreau
WONDER(L)AND è un progetto di ricerca e un
contenitore di pratiche coreografiche che ho esteso a tutto il 2017, il cui
denominatore comune sono la tensione e il mistero dell’incontro declinati intorno alla tematica dello stupore e della meraviglia,
dalla sorpresa al perturbante.
La tappa di ricerca ospitata nell’ambito
del progetto ResiDance XL e accolta da ACS Abruzzo, partirà proprio dalla
citazione di Thoreau, in particolare dall’essenzialità della sua visione
nei confronti della Natura, percepita in quanto milieu ambientale ma anche come
irrefrenabile molteplicità della natura umana, predisposta ad agire stupore e meraviglia come possibilità di continuo sbilanciamento.
In questa prospettiva, l’atto di
presenza, nella sua estrema corporeità, può essere vissuto come il costrutto
consapevole e inarrestabile di un continuo riassetto posturale. La possibilità
offerta a ogni individuo di segnare il proprio territorio e di incrociare le
traiettorie dell’altro da sé.
Stupore e meraviglia, dunque, come “azioni
sbilanciate” e volte a rinegoziare l’incessante moto della realtà, la
molteplicità degli eventi e il loro mutamento.
Progetto e coreografia Simona Bertozzi
Azione Elisabetta
Bonfà, Orlando Izzo, Angelo Petracca
Organizzazione Beatrice Capitani
Promozione Elena De Pascale /
Beatrice Capitani
Ufficio Stampa Michele Pascarella
Produzione
Nexus 2017 -
Il progetto è stato realizzato con il contributo di
ResiDance XL -
luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche
azione della Rete
Anticorpi XL - Network Giovane Danza D'autore coordinata da L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
Con il contributo di Mibact e Regione Emilia Romagna
Manolo Perazzi affida a una parola inglese che significa
“miscuglio di generi” e a un sottotitolo in greco, panta rei, mutuato dalla
filosofia di Eraclito, lo stato emotivo e fisico della sua danza. Questo lavoro
di straordinaria intensità cattura l’uomo sospeso tra il reale e l’immaginario,
tra istinto e razionalità, impulsi e freni facendo propri i principi di
Eraclito sul divenire e sull' energia che non si interrompe anche quando
sembrerebbe accennare ad un’involuzione, ad un arresto. Perazzi cerca un
controllo al suo flusso di azioni e pensieri e si domanda: nel continuo
divenire l’uomo perde la sua identità? Oppure è l’identità a scaturire dal
continuo divenire? Una cosa è certa alla visione dello spettacolo: la perenne
metamorfosi del corpo.
Regia e coreografia: Manolo Perazzi
Interpreti: Manolo Perazzi, Valeria Russo
Disegno luci: Ivan Dimitri Pilogallo
Live electronics: Flavia Massimo
Produzione: Gruppo e-Motion con il contributo del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo della regione Abruzzo e del
comune dell’Aquila.
Coproduzione: CID Oriente Occidente, CID Centro
Internazionale della Danza di Rovereto (TN).
Residenze: con il sostegno per le residenze di ACS Abruzzo
Circuito Spettacolo (Teramo).
giovedì 21
ore 21
Il progetto nasce dalla naturale
vicinanza dei due autori con il Giappone entrambi italo-giapponesi, Masako
Matsushita e Mugen Yahiro, rispettivamente lei danzatrice e coreografa, lui
compositore e musicista. TaikokiaT non è unicamente la loro storia, ma un
incontro tra creativi da diverse discipline, alla ricerca di un dialogo tra gli
opposti.
TaikokiaT-ko nasce dall’incontro
tra danza e taiko, nel tentativo di risvegliare energia e potenza raggiungendo
tramite oscillazioni l'animo dell'individuo. All'interno della breve
esecuzione, che fa parte di un progetto più grande TaikokiaT Shind, si genera
un dialogo tra corpo e ritmo, tra azione a ascolto, tra vigore e compostezza,
passando attraverso la tradizione unendo culture distanti.
ideato da: Masako Matsushita e Mugen Yahiro
coreografia e danza: Masako Matsushita
artista del taiko: Mugen Yahiro
costume Gloria Bellardi, Mugen Yahiro
realizzazione costumi: Marisa Vitiello
assistente di produzione: Paolo Paggi
con il supporto di AMAT, Naturalmentesana, Onlus “il
Crogiuolo”, Libera Università Oki Do Mikkyo Yoga e Wabi Sabi
in collaborazione con Festival Scenari Europei del
Florian Metateatro
venerdì 22
ore 21
Ho immaginato una performance capace di
mutare costantemente, dove i gesti appaiono come appunti di viaggio scritti
disorganicamente. Dove la bellezza appare come il frutto di una conquista, di
uno spostamento di un viaggio dell’uomo verso un luogo indefinito. Cosmopolitan
Beauty è il regno delle cose perdute che hanno lasciato una loro traccia
nell’esperienza del corpo. E’ il frutto di un viaggio, un luogo contraddittorio
dove si fa esperienza della fragilità delle cose, ma anche della loro forza. È
un isola che si richiude in se stessa, ma che resta aperta al luogo che la contiene.
Coreografia e danza: Davide Valrosso
in collaborazione con Festival
Scenari Europei del Florian Metateatro
Spazio Matta Pescara
L'intera rassegna vede la
collaborazione con il Liceo Coreutico “Misticoni-Bellisario” di Pescara
per l'alternanza Scuola/Lavoro.
Residenze
artistiche
Gruppo E motion dal 5 al 12 luglio per produzione spettacolo IN -
HABIT
High Files
dall'11 al 16 settembre per progetto BIT GENERATION
Master class
Simona Bertozzi 18 settembre
Masako Matsushita 21 settembre
Info e prenotazioni master Class 380 3322179
Info e prenotazione biglietti 333 3819157
biglietto € 8
Amici di Corpografie € 6
biglietti 21 e 22 settembre € 5
Guarda il trailer della rassegna: https://vimeo.com/223591905
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